Blog Layout

EduAbroad il progetto nato da un koan Zen

EduAbroad

Find YOUR way. Trova la TUA strada.

Potresti chiederti cos'è un koan zen.

Cercherò di spiegarlo raccontandoti una storia.


Era l'inverno del 2015, avevo da poco iniziato a lavorare nel settore delle esperienze di studio all'estero. Ero alla ricerca di un ambito professionale che potesse combinare le mie passioni legate al viaggio, alle lingue e alla relazione con le persone.

Da li a poco avrei iniziato un corso di coaching, per aggiungere competenze al mio bagaglio lavorativo nel sostenere le persone a fare un proprio processo di miglioramento.

Con una cara amica decidiamo di trascorrere un Capodanno in un monastero zen. A meditare. Il monastero si trova nelle colline parmensi, in inverno e quell'inverno era una distesa di neve bianca. Un paesaggio candido e silenzioso.

La mattina del primo giorno dell'anno, partecipiamo ad una cerimonia di accoglienza di un nuovo inizio, e come parte di quella celebrazione il monaco consegna ad ognuno dei presenti un foglietto quadrato, fatto di carta di riso, dove era raffigurato un ideogramma giapponese.

Il mio foglietto, color lilla, aveva un ideogramma la cui traduzione citava 'traghettare'.
Era il mio koan.

Un koan nel buddismo zen è - cerco di spiegarlo per come l'ho inteso io senza pretesa di essere precisa o esaustiva- è una breve frase, una domanda o una risposta, a volte paradossale, che viene usata come una sorta di esercizio meditativo. Riflettere sul proprio koan porta l'allievo (è un maestro zen ad assegnare un koan) a far emergere consapevolezza, chiarezza o comprensione su un tema che lo riguarda.

Da quel momento il koan è rimasto con me, ha traslocato casa con me, ed è rimasto per molto tempo uno stimolo a cercare un significato alla parola traghettare.

All'inizio ho pensato di tatuarmelo,  poi l'ho messo come soprammobile, come segnalibro, e poi di nuovo tra le cose di valore per me.

La certezza di aver compreso correttamente il significato non ce l'ho, ma mi illudo piacevolmente che sia stata la mia guida.

'Traghettare' ha iniziato a prendere un significato, e a dare una direzione alle mie scelte lavorative. Ho iniziato a chiarire il mio desiderio di sostenere le persone a fare un passaggio da un punto ad un altro punto della loro vita. Da un luogo ad un altro luogo. Da una fase ad una nuova fase. Il mezzo per questo passaggio è un viaggio, e nell'attività di EduAbroad, un viaggio per imparare una lingua e vivere una esperienza di studio all'estero.

Ad ognuno poi rimane la possibilità di dare valore alla propria esperienza e riempire di significato personale il bagaglio con cui parte e con cui torna indietro.

Find YOUR way! Letteralmente, trova la TUA strada! Da sempre, vivo una tensione verso la realizzazione personale. E con questo non intendo 'raggiungere per forza il successo', 'diventare ricco' o 'avere una posizione di rilievo al lavoro o a livello sociale'. Sono fortemente convinta che i modelli tradizionalmente accettati non siano sempre la risposta giusta. Benché rispettabili non rispondono al bisogno di tutti. Cercare la propria strada per me significa sperimentare, fare qualche compromesso, rompere alcuni schemi, e passo dopo passo prendere una direzione più consapevole, autodeterminata e allineata a se stessi.

Ho progressivamente lasciato l'insegnamento della lingua inglese per dedicarmi da quest'anno, in modo più concentrato, al progetto di EduAbroad.


EduAbroad si propone di accompagnare ragazzi, studenti, professionisti in una dei tanti momenti di trasformazione che ognuno di noi può cercare. E lo fa attraverso un percorso di consulenza per opportunità di studio all'estero.

Buona strada!



Autore: EduAbroad 18 mar, 2022
Nota: le informazioni hanno carattere divulgativo e non sono esaustive. Per maggiori informazioni, inviate una richiesta via mail. Tutte le informazioni e la lista completa dei documenti richiesti vanno verificate sulle fonti ufficiali. Spesso mi chiedono se è necessario un visto per studiare in un particolare paese. Innanzitutto bisogna chiarire che ogni paese ha regole di ingresso diverse a seconda del motivo del viaggio. Un esempio: se vado negli Stati Uniti per due o tre settimane, basta richiedere un autorizzazione elettronica chiamata ESTA. Se vado quindi negli Stati Uniti per un corso di lingua inglese per 3 settimane, mi basterà l'ESTA. Il problema nasce quando si rimane oltre il periodo previsto come 'turisti' pari a tre mesi. Qui uno schema orientativo per un cittadino italiano. Tutte le informazioni vanno sempre riverificate sulle fonti ufficiali dei singoli paesi. Motivo del viaggio: studio CANADA : è necessario richiedere uno STUDY PERMIT per permanenze superiori ai 6 mesi. Se vado in Canada per fare un solo semestre scolastico (5 mesi) ad oggi non è richiesto un permesso di studio, ma è sufficiente un'autorizzazione in ingresso chiamata eTA. Se mi iscrivo ad un corso di studi della durata superiore ai sei mesi, dovrò invece fare una richiesta di autorizzazione di ingresso per motivi di studio chiamata Study permit. Sarà necessario avere la lettera di accettazione di un ente scolastico riconosciuto, oltre a documenti specifici (domanda di autorizzazione, custodianship declaration, dichiarazione di una banca per la copertura delle spese, etc). La domanda va fatta online, e sarà richiesto il rilascio dei propri biometrics al centro visti canadese a Roma. Il richiedente riceverà una lettera di autorizzazione che non è un visto. All'ingresso in Canada, sarà un ufficiale dell'immigrazione a confermare il visto su passaporto. USA : per una esperienza di oltre 3 mesi, l'autorizzazione ESTA non è più sufficiente ed è necessario applicare per un VISA. La natura del visto cambia a seconda del programma a cui ci si iscrive. I programma di scambio culturale come per gli exchange students, au pair o work and travel richiedono un J1 VISA. In questo caso, l'organizzazione americana sarà lo sponsor che rilascia il documento DS2019 necessario alla richiesta di visto. Il visto J1 vale 1 anno e non è rinnovabile. Se invece partecipo ad un programma di studio in senso stretto, sarà la scuola che mi riceverà ad emettere un documento chiamato I20 necessario alla richiesta di un visto di studio chiamato F1 visa. La domanda di visto va fatta online, e al termine della compilazione sarà necessario confermare il Consolato americano più vicino per presentarsi ad un colloquio di verifica. Può accadere che il Consolato richieda l'invio della documentazione via posta invece che in presenza. Il rilascio è normalmente veloce dopo qualche giorno dall'appuntamento. UK Post Brexit, è ormai necessario per un cittadino europeo che vuole studiare per oltre sei mesi fare richiesta di visto di studio. I requisiti in questo caso prevedono anche di sostenere una certificazione linguistica SELT riconosciuta ai fini della richiesta di visto. Per percorsi di studio nelle scuole superiori, ai fini del visto è sufficiente il livello B1 (attenzione però che il college o scuola superiore a cui ci si iscrive, potrebbe richiedere un livello più alto, normalmente B2). Per percorsi di studio universitari, è invece richiesta ai fini del visto il livello B2 (anche in questo caso potrebbero essere richiesti livelli superiori a seconda del percorso di studio selezionato). La domanda anche in questo caso è online. AUSTRALIA Se voglio visitare o studiare in Autralia fino a tre mesi dovrò semplicemente fare richiesta di una autorizzazione di ingresso chiamata visitor visa . Rimanere in Australia per oltre 3 mesi, richiede invece un visto vero e proprio. Se il motivo del viaggio è lo studio, il visto di riferimento è uno Student visa categoria Subclass 500. Oltre ad essere iscritti ad un corso di studi, sarà necessario dimostrare di avere una copertura assicurativa sanitaria. Per studenti maggiorenni ed iscritti ad un corso di studio full time, lo student visa in Australia offre anche l'opportunità di lavorare part time. Esistono inoltre visti di categoria diversa e il working holiday visa, subclass 452 è probabilmente il visto di riferimento per tutti i ragazzi 18-30 anni che vogliono sperimentare un anno di work and travel, combinando viaggio e lavoro nelle strutture favorevoli all'arrivo di giovani (es. apple picking). Le domande si fanno online, e i tempi di elaborazione possono variare. NUOVA ZELANDA in modo analogo all'Australia, entrare in Nuova Zelanda per un periodo inferiore a tre mesi, da un paese che non richiede visto per brevi periodi (ad oggi l'Italia rientra in questa categoria), sarà sufficiente richiedere un NZeTA (New Zealand Electronic Travel Authority). Per oltre tre mesi invece, sarà necessario avere una lettera di accettazione da un istituto scolastico e rispondere ad altri requisiti previsti come copertura sanitaria ed economica per richiedere un Fee Paying Student Visa. Anche in questo caso per studenti maggiorenni, c'è compatibilità con un permesso di lavoro part time. Per giovani tra i 18 e i 30 anni, è disponibile l'opzione Italy Working Holiday Visa, che prevede di combinare viaggio e lavoro per un anno. Se si lavora per almeno tre mesi nel settore agricolo, il visto può essere esteso. Le domande si fanno online, e i tempi di elaborazione possono variare.
Autore: EduAbroad 17 mar, 2022
La Nuova Zelanda riapre progressivamente le frontiere per gli studenti internazionali nel 2022 con un nuovo inizio nel 2023
Altri post
Share by: